Indagine sul Comune di Uscio

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APPENDICE N. 4

L'estensione della Pieve Antica

Qualunque sia stata l'origine del paese di Uscio esso doveva avere già una discreta importanza politica ed economica se nel VI secolo aveva una Pieve di importanza pari a quelle di Recco, Rapallo e Camogli che in tale periodo divennero possesso dei profughi vescovi milanesi. La vecchia chiesa parrocchiale risale probabilmente al XI - XII secolo. Una vecchia tradizione locale, parla di un antico trasferimento dell'insediamento del paese di Uscio, che avrebbe avuto il suo nucleo più cospicuo a levante, sotto il Monte Tuggio, in località Pero e Bisagno, dove ancora al principio del secolo scorso sarebbero state visibili molte rovine e molti terreni già coltivati in stato di abbandono. La primitiva chiesa sarebbe stata dedicata a S. Onofrio prima che a S. Ambrogio. Dato il carattere frazionato in molteplici nuclei dell'antichissimo insediamento di Uscio, non si esclude la possibilità di un avvicendamento, nel corso dei secoli, dell'una o dell'altra borgata come sede direzionale, e perciò religiosa, della comunità; né si può respingere a priori l'idea di un edificio sacro antichissimo in prossimità del luogo dove ancor oggi esiste il cimitero, dato che spesso le chiese primitive sono collegate,o inserite nell'area cimiteriale. Di una costruzione in loco, che comunque precedette l'organismo romanico ,esistono le prove nelle potenti murature sulle quali si imposta il muro a monte della navata sinistra della basilica. Oggi l'antica chiesa " romanica" si presenta come un' edificio organico e unitario innalzato ex novo nell'età della grande rifioritura monastica ed ecclesiastica dopo il Mille. Intorno al XII secolo dipendevano da Uscio non solo tutti gli abitanti dell'alta valle di Recco, Salto e Terrile ma anche le popolazioni poste al di là dello spartiacque con la Fontanabuona da Tribogna a Roccatagliata e fino alle sorgenti del Lavagna. Si può ritenere che nel XIII secolo Uscio possedesse un collegio di canonici pari a quello di Recco. Le parrocchie che formavano la pieve di Auguscium erano, oltre a S. Ambrogio, quelle di S. Maurizio di Neirone, S. Martino del Vento e Tribogna. A questo elenco venne poi aggiunta nell'anno 1360 quella di Salto. Nell'anno 1646 si formava il vicariato di Neirone e nel 1892 anche quello di Lumarzo che pertanto non dipendevano più da quello di Uscio che da questo momento in poi comprenderà solamente Tribogna e Piandeipreti (in Valfontanabuona), Terrile e Salto (nella valle di Recco).