Qualunque sia stata l'origine del
paese di Uscio esso doveva avere già una discreta
importanza politica ed economica se nel VI secolo
aveva una Pieve di importanza pari a quelle di Recco,
Rapallo e Camogli che in tale periodo divennero
possesso dei profughi vescovi milanesi. La vecchia
chiesa parrocchiale risale probabilmente al XI - XII
secolo. Una vecchia tradizione locale, parla di un
antico trasferimento dell'insediamento del paese di
Uscio, che avrebbe avuto il suo nucleo più cospicuo a
levante, sotto il Monte Tuggio, in località Pero e
Bisagno, dove ancora al principio del secolo scorso
sarebbero state visibili molte rovine e molti terreni
già coltivati in stato di abbandono. La primitiva
chiesa sarebbe stata dedicata a S. Onofrio prima che a
S. Ambrogio. Dato il carattere frazionato in
molteplici nuclei dell'antichissimo insediamento di
Uscio, non si esclude la possibilità di un
avvicendamento, nel corso dei secoli, dell'una o
dell'altra borgata come sede direzionale, e perciò
religiosa, della comunità; né si può respingere a
priori l'idea di un edificio sacro antichissimo in
prossimità del luogo dove ancor oggi esiste il
cimitero, dato che spesso le chiese primitive sono
collegate,o inserite nell'area cimiteriale. Di una
costruzione in loco, che comunque precedette
l'organismo romanico ,esistono le prove nelle potenti
murature sulle quali si imposta il muro a monte della
navata sinistra della basilica. Oggi l'antica chiesa
" romanica" si presenta come un' edificio
organico e unitario innalzato ex novo nell'età della
grande rifioritura monastica ed ecclesiastica dopo il
Mille. Intorno al XII secolo dipendevano da Uscio non
solo tutti gli abitanti dell'alta valle di Recco,
Salto e Terrile ma anche le popolazioni poste al di
là dello spartiacque con la Fontanabuona da Tribogna
a Roccatagliata e fino alle sorgenti del Lavagna. Si
può ritenere che nel XIII secolo Uscio possedesse un
collegio di canonici pari a quello di Recco. Le
parrocchie che formavano la pieve di Auguscium erano,
oltre a S. Ambrogio, quelle di S. Maurizio di Neirone,
S. Martino del Vento e Tribogna. A questo elenco venne
poi aggiunta nell'anno 1360 quella di Salto. Nell'anno
1646 si formava il vicariato di Neirone e nel 1892
anche quello di Lumarzo che pertanto non dipendevano
più da quello di Uscio che da questo momento in poi
comprenderà solamente Tribogna e Piandeipreti (in
Valfontanabuona), Terrile e Salto (nella valle di
Recco).
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