Da un primo esame dei dati
riguardanti l'andamento storico della popolazione
residente ( grafico n.1) si nota come l'andamento
demografico è caratterizzato da momenti di crescita,
ma anche da punti di flesso, e conseguente riduzione
della crescita. Esaminando il grafico sopraindicato si
nota immediatamente come la crescita intrapresa a
partire dal 1861 ( per dati precedenti si rimanda
all'introduzione storica) sia stata minata venti anni
dopo da un decremento assoluto della popolazione
residente. Sorge pertanto una domanda e cioè perché
un comune che proprio in questo periodo vedeva nascere
moderne vie di comunicazione e pertanto un iniziale
sviluppo economico subiva uno spopolamento? La
risposta, che senza prendere in considerazione nozioni
storiche potrebbe apparire molto complessa è
estremamente semplice. Da quanto già esposto nel
capitolo riguardante l'economia del comune si può
infatti ricordare che nel 1878 a causa della
costruzione della strada carrozzabile per Recco, si
separò dal comune la frazione di Salto e ciò ci
permette di spiegare questo decremento demografico
(per ulteriori approfondimenti si rimanda al capitolo
riguardante l'economia del comune). La crescita
demografica pertanto si può considerare continua e
questo sarebbe meglio visibile se si possedessero dati
riguardanti le singole frazioni. La crescita pertanto
continuerà fino al 1921, data in cui si raggiunge il
massimo assoluto di 3107 abitanti; anche se questo
incremento demografico in termini relativi aveva già
mostrato un attenuazione nel periodo intercensuario
!911- 1921 (+ 1.1% contro una crescita del 9% tra il
1901 e il 1911). Si passera pertanto ad un decremento
demografico nei successivi anni, probabilmente
spiegabile con fattori esclusivamente di ordine socio
economico come ad esempio la diminuzione del reddito
derivante dalle attività agricole e la mancanza di
una crescita del settore secondario, come invece
avveniva nel capoluogo regionale che pertanto diveniva
attrattore di flussi migratori dalle vicine campagne.
Tale situazione si mantenne fino al primo dopoguerra;
sarebbe interessante avere a disposizione un
censimento della popolazione del periodo bellico che
ci permetterebbe di comprendere come le presenze nel
comune aumentarono notevolmente a causa della grande
massa di sfollati che qui trovò rifugio. Si arrivò
pertanto ad una popolazione nel 1951 di 2365 abitanti;
nel periodo compreso tra il '51 e il '61 si assiste
quindi ad una breve crescita demografica interrotta
nella decade successiva. Si può supporre che lo
spopolamento delle campagne,che era già in corso nel
resto della nazione, sia qui arrivato qualche anno
più tardi, forse anche a causa della crescita
economica indotta dalla vicinanza alle cittadine
rivierasche e al capoluogo regionale. Bisognerà
pertanto attendere fino alla fine degli anni settanta
per vedere un inversione di tendenza; se infatti la
crescita divenne positiva nella decade '71- '81
(+1.27%), nel decennio successivo tale incremento
demografico si mantenne, e aumentò sia in termini
relativi che assoluti passando a un + 4.5%. Si può
considerare che la crescita intrapresa negli anni
settanta non sia ancora arrivata a termine, e che
pertanto possa continuare anche nel periodo futuro. Si
sta infatti oggi assistendo ad una riscoperta delle
campagne, dei loro valori e qualità ambientali, che
porta ad una diminuzione della popolazione delle
grandi città, perlomeno a quelle di rango maggiore,
ed un relativo incremento dei flussi demografici verso
quelle che si trovano collocate nei più bassi gradini
gerarchici, ma che presentano migliori condizioni di
vita. Sull'ordine di tale tendenza si può supporre
che anche i piccoli centri ben serviti possano vedere
non solo oggi, ma anche in un prossimo futuro una
lenta inversione di tendenza, e nel caso esaminato un
incremento della crescita.
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