Indagine sul Comune di Uscio

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ANDAMENTO DEMOGRAFICO   Grafico n.4
Grafico 1 Grafico 2 Grafico 3 Grafico 5 Grafico 6 Grafico 7 Grafico 8
Grafico 9 Grafico 10 Grafico 11 Grafico 12 Grafico 13 Grafico 14 Grafico 15
Grafico 16 Grafico 17 Grafico 18 Grafico 19 Grafico 20 Grafico 21 Grafico 22

Passiamo all'esame della densità della popolazione comunale espressa in abitanti per Km quadrato; in questo caso disponiamo solamente dei dati successivi al 1951. Esaminando il grafico n. 4 si nota facilmente una grande riduzione di questa negli anni'60 con una leggera ripresa, nel periodo seguente, che dura fino ai giorni nostri.. I valori assoluti di densità sono elevati se messi a confronto con quelli degli altri comuni dell'entroterra ligure. Questo è spiegabile con il fatto che si tratta di un comune con scarsa superficie ( inferiore ai 10 Km/q), ma con popolazione abbastanza elevata grazie alla sua posizione favorevole. Si può poi prendere in esame l'indice di vecchiaia ( grafico n.5), in questo caso si nota immediatamente come questo sia cresciuto molto velocemente a partire dagli anni'50. Pertanto l'invecchiamento della popolazione è diventato uno dei maggiori problemi che si possono riscontrare nel comune di Uscio. Da un esame puntuale dei emerge che nel censimento del '51, si aveva un indice di vecchiaia pari a 95 che ha subito un incremento del 39% in soli dieci anni. È questo il periodo in cui anche a scala nazionale, inizia a verificarsi l'invecchiamento della popolazione delle campagne dovuta all'esodo di grandi masse di contadini in cerca lavoro nelle città di maggiori dimensioni. In Liguria l'invecchiamento della popolazione prende poi ritmi molto alti e si sviluppa precocemente: questo perché la nostra regione ed altre del nord Italia avevano già completato la fase di transizione demografica quando ancora le regioni del centro sud vedevano una crescita di popolazione elevata. Anche a Uscio sono molti i giovani che lasciano il paese e l'agricoltura per recarsi in città dove le possibilità lavorative sono ampie soprattutto nel settore secondario e nell'edilizia. Con il boom economico che si avvia negli anni '60 a livello nazionale, il processo di invecchiamento continua. Pertanto in questo decennio si assiste ad un nuovo incremento dell'indice di vecchiaia ma in misura minore rispetto a quanto avvenuto nel decennio precedente ( + 22%). Negli anni settanta si assiste poi ad un fenomeno che va in controtendenza rispetto quanto succede a scala regionale, si vede infatti che l'indice di vecchiaia tende a stabilizzarsi ad un valore intorno a 163 con un invecchiamento della popolazione pertanto molto ridotto. Questo potrebbe essere spiegabile con il miglioramento delle vie di comunicazione, la possibilità di acquistare automobili e pertanto un incremento del pendolarismo. Tutto ciò consente una forte riduzione dello spopolamento da parte delle classi giovani ( in termini assoluti iniziava una leggera crescita demografica ).